Let's track poetry authorship with Blockchain
{
"chain": [
{
"index": 0,
"timestamp": "01/01/2020",
"data": {
"ROOT": "ROOT"
},
"previous_hash": "0",
"hash": "baf7dc6b2228a2e95ec28dfc069221d71825a845632dbeac6cdddb1c9824f0f6"
},
{
"index": 1,
"timestamp": "08/03/2020",
"data": {
"author": "Giovanni Pascoli",
"name": "Sogno",
"work": "Per un attimo fui nel mio villaggio,\nnella mia casa. Nulla era mutato\nStanco tornavo, come da un vïaggio;\nstanco, al mio padre, ai morti, ero tornato.\n\nSentivo una gran gioia, una gran pena;\nuna dolcezza ed un’angoscia muta.\n– Mamma?-È là che ti scalda un po’ di cena-\nPovera mamma! e lei, non l’ho veduta."
},
"previous_hash": "baf7dc6b2228a2e95ec28dfc069221d71825a845632dbeac6cdddb1c9824f0f6",
"hash": "5bb63b312b85a2453ef74b7abdebf704c8c89dce6482c518c1bb71bacc57d136"
},
{
"index": 2,
"timestamp": "09/03/2020",
"data": {
"author": "Giacomo Leopardi",
"name": "Il Sabato del Villaggio",
"work": "La donzelletta vien dalla campagna,\nIn sul calar del sole,\nCol suo fascio dell'erba; e reca in mano\nUn mazzolin di rose e di viole,\nOnde, siccome suole,\nOrnare ella si appresta\nDimani, al dì di festa, il petto e il crine.\nSiede con le vicine\nSu la scala a filar la vecchierella,\nIncontro là dove si perde il giorno;\nE novellando vien del suo buon tempo,\nQuando ai dì della festa ella si ornava,\nEd ancor sana e snella\nSolea danzar la sera intra di quei\nCh'ebbe compagni dell'età più bella\nGià tutta l'aria imbruna,\nTorna azzurro il sereno, e tornan l'ombre\nGiù da' colli e da' tetti,\nAl biancheggiar della recente luna.\nOr la squilla dà segno\nDella festa che viene;\nEd a quel suon diresti\nChe il cor si riconforta.\nI fanciulli gridando\nSu la piazzuola in frotta,\nE qua e là saltando,\nFanno un lieto romore:\nE intanto riede alla sua parca mensa,\nFischiando, il zappatore,\nE seco pensa al dì del suo riposo\nPoi quando intorno è spenta ogni altra face,\nE tutto l'altro tace,\nOdi il martel picchiare, odi la sega\nDel legnaiuol, che veglia\nNella chiusa bottega alla lucerna,\nE s'affretta, e s'adopra\nDi fornir l'opra anzi il chiarir dell'alba.\nQuesto di sette è il più gradito giorno,\nPien di speme e di gioia:\nDiman tristezza e noia\nRecheran l'ore, ed al travaglio usato\nCiascuno in suo pensier farà ritorno.\nGarzoncello scherzoso,\nCotesta età fiorita\nÈ come un giorno d'allegrezza pieno,\nGiorno chiaro, sereno,\nChe precorre alla festa di tua vita.\nGodi, fanciullo mio; stato soave,\nStagion lieta è cotesta.\nAltro dirti non vo'; ma la tua festa\nCh'anco tardi a venir non ti sia grave."
},
"previous_hash": "5bb63b312b85a2453ef74b7abdebf704c8c89dce6482c518c1bb71bacc57d136",
"hash": "bbcd9b233f62ab04e41dd5b2b4e644cdc5f838348363cae6f37c0ec8a5df7b66"
},
{
"index": 3,
"timestamp": "10/03/2020",
"data": {
"author": "Giacomo Leopardi",
"name": "L’infinito",
"work": "Sempre caro mi fu quest’ermo colle,\nE questa siepe, che da tanta parte\nDell’ultimo orizzonte il guardo esclude.\nMa sedendo e mirando, interminati\nSpazi di là da quella, e sovrumani\nSilenzi, e profondissima quiete\nIo nel pensier mi fingo; ove per poco\nIl cor non si spaura. E come il vento\nOdo stormir tra queste piante, io quello\nInfinito silenzio a questa voce\nVo comparando: e mi sovvien l’eterno,\nE le morte stagioni, e la presente\nE viva, e il suon di lei. Così tra questa\nImmensità s’annega il pensier mio:\nE il naufragar m’è dolce in questo mare."
},
"previous_hash": "bbcd9b233f62ab04e41dd5b2b4e644cdc5f838348363cae6f37c0ec8a5df7b66",
"hash": "6fcfadd3be0acb7f5b7b353f47a245de33d12fe28ceb3b937e3e50ff6e3b0765"
}
]
}