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<title>La processione</title>
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<div id="contenitore"> <!-- div scatola -->
<div id="titolologo"> <!-- div contenente logo e testo -->
<h1> San Calogero</h1>
<p> di Agrigento</p>
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<div id="contenuto"> <!-- contenuti della pagina -->
<div id="titolopagina"> <!-- titolo della pagina in maiuscolo -->
<h2>La processione</h2>
</div>
<div id="paragrafi"> <!-- testo della pagina con informazioni -->
<p>A mezzogiorno, nella prima domenica di luglio, la campana del santuario di San Calogero ad Agrigento fa sentire i suoi rintocchi, diffondendo un suono identico ormai da decenni. Come identici sono anche i cori che si alzano dalla folla che, dopo aver partecipato alla Santa Messa, attende sul sagrato l'uscita del Santo dalla chiesa.</p>
<p id="coro" title="Oggi è il santo delle grazie, o devoti! Oggi è la festa delle grazie, o devoti">Ohi è lu Santu di li grazi, o divoti! Ohi è la festa di li grazi, o divoti."</p>
<p>Mentre tutti rispondono al coro, il portatore più anziano annunzia con uno scampanellio l'inizio della processione, subito seguito dal frenetico rullio dei "tammurina" e dagli ottoni della banda musicale.</p>
<div class="uscita"> <!-- immagine con didascalia -->
<img src="images/uscita.jpg" alt="uscita"/>
<p>La statua del Santo viene accolta all'uscita della chiesa</p>
</div>
<p>Con impeto, i portatori salgono i gradini della scalinata del sagrato e finalmente conducono la <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Vara_%28folklore%29">vara</a> sulla piazzetta, andando incontro ad una folla che accoglie il Santo con una "pioggia di Guasteddi", i pani precedentemente benedetti per adempiere ad un voto.</p>
<div class="portatore"> <!-- immagine con didascalia -->
<img src="images/portatore.jpg" alt="portatore"/>
<p>Un devoto che bacia la statua del Santo</p>
</div>
<p>La confusione cresce quando alcuni fedeli tentano di afferrare i pani lanciati dai balconi delle case e quando altri cercano di approfittare della prima sosta della vara per abbracciare il simulacro; i bambini, vestiti con la caratteristica "pazienza" (veste senza maniche, di colore bianco), vengono sollevati affinchè anche loro possano toccare il Santo.</p>
<p>Alcuni si accontentano anche di avere un fazzoletto che sia stato passato sulla statua.</p>
<p> La processione, lasciata piazzetta San Calogero, si avvia verso Porta di Ponte, per entrare in via Atenea. Da adesso, la processione processione procederà a singhiozzi, e spesso si può vedere la statua del Santo ballare, quasi ondeggiare sopra la folla che l'attornia: sono gli scrolloni che i devoti portatori danno alla vara.</p>
<div class="scampanellio"> <!-- immagine con didascalia -->
<img src="images/scampanellio.jpg" alt="scampanellio"/>
<p>Un devoto che guida i portatori</p>
</div>
<p>Nel primo pomeriggio, la statua di San Calogero arriva a Porta Addolorata, nel quartiere del Rabbato, dove si conclude la processione diurna.</p>
<p>Quella serale muoverà alle 22.00, percorrendo al contrario la medesima strada con la statua collocata su un carro trionfale. La processione, ora più raccolta e composta, è guidata dal Rettore del Santuario.</p>
<p>Prima di rientrare in chiesa, tutti i partecipanti alla processione si fermano al Viale della Vittoria, per assistere ai giochi pirotecnici, e in piazzale San Calogero, per la fiaccolata.</p>
<p>Nella seconda domenica di luglio si ripetono le processioni a conclusione della festa religiosa più attesa e sentita dagli agrigentini.</p>
<p id="fonte">Molte informazioni relative alla processione sono state prese dalla brochure "San Calogero - il Santo Nero di Agrigento (ediz. Il Filo Logico)</p>
</div>
</div>
<div id="fondo"> <!-- contenuti in fondo alla pagina -->
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